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Nata a Perledo, Lecco, vive e lavora a Lecco. Scrittrice, giornalista, poetessa e pittrice Federica Maria Onganìa è anche autrice di musiche e parole per una casa discografica. Come giornalista ha ricevuto molti riconoscimenti ed è stata direttore responsabile di “Lecco 2000”. Nel 1999 ha ricevuto la nomina onorifica di capo ufficio stampa da “l’Unione Internazionale per i Diritti dell’Uomo e la Pace fra i Popoli”. Nel 2017 è stata insignita del titolo di “Ambasciatrice di Pace” dall’ Universum Academy Switzerland/Internnational University of Pace”. Come scrittrice si è cimentata su varie tematiche con predilezione per il genere psicologico, saggistico ed esperienziale. Nel 2017 è uscito il suo primo romanzo “Quando manca l’amore” – Le rivelazioni di Marion”, edito da CURTI Editore. Un romanzo biografico di “formazione” che racconta la storia vera di Marion.
– Federica Maria Ongania, una donna e una professionista dalle molteplici sfaccettature e che si esprime in molti modi diversi. Qual è il campo creativo dove pensi di esprimerti al meglio?
Scrivere è la mia prima passione. Ogni mia storia riguarda la vera vita di un personaggio, dal più piccolo dettaglio alla scena culminante della vicenda, ma ogni elemento narrativo lo riannodo con intensità di sentimenti alla ricostruzione letteraria della sua vita. Mi esprimo caratterizzando il personaggio con entusiastica e totalitaria dedizione alla sua vita affettiva e, per questioni di privacy, romanzo il racconto con voli di fantasia, pur mantenendo la coerenza della storia.
– Dall’alto della tua grande esperienza di comunicatrice come descriveresti ora il mondo?
È una domanda difficile, cui non è facile rispondere. Siamo in un momento che presenta notevoli difficoltà ed incertezze, c’è solo la speranza che le persone si ravvedano.
– È da un po’ che è uscito il tuo primo romanzo biografico di “formazione”, intitolato: “Quando manca l’amore – Le rivelazioni di Marion” edito da CURTI Editore. Titolo perfetto che già anticipa la tematica trattata. Una storia complicata di una persona di tua conoscenza che ha fatto un percorso di resilienza nella sua vita. Hai trattato il tema della mancanza d’amore. Quanto è stato difficile raccontare di Marion?
Trattare la tematica sulla resilienza di Marianna, detta Marion, un’amica che consideravo come una sorella, ha richiesto notevole sforzo e un tumultuoso rimescolio emozionale, abilità, attenzione, applicazione mentale. Un percorso duro raccontare la vita difficile di Marion, con cui ho pianto e sofferto nello scrivere delle difficoltà incontrate nella propria esistenza. Ho aperto la narrazione con queste incisive parole di Marion: <<Desidero che la mia sofferenza diventi per altre persone un’esperienza che le renda più forti e capaci nell’affrontare ogni avversità della vita.>> Il messaggio fondamentale di Marion, è che bisogna diventare consapevoli delle proprie sofferenze, perdonare chi ci ha fatto soffrire per poter tornare ad amare se stessi e ad avere fiducia negli altri.
– La storia di Marion è la storia di una infanzia negata. Prima bambina, poi adolescente, infine donna, che ha dovuto lottare per avere una autostima ed arrivare così a vivere veramente. Una storia che mi ha toccato. Con quali sentimenti ti sei approcciata a raccontare la storia di Marion?
“Quando manca l’amore” è un libro testimonianza colmo di emozioni di vita vera. La lettura è cronaca di rivelazioni che portano a conoscere i sentimenti di come Marion attraverso il racconto dei momenti di vita di una bambina dall’infanzia negata, di una adolescente che, diventata donna, ripercorre attraverso la stesura di un diario le difficoltà incontrate nella propria esistenza. Questo le permette di descrivere i tragici eventi e le emozioni ad essi collegati senza venirne travolta. A due anni dalla sua tragica scomparsa, dopo momenti di profonda riflessione, per quel reciproco affetto che mi ha legata e ancora mi lega a Marion, ho sentito il desiderio di avvicinarmi al suo diario, al quale mi sono ispirata, per ricordarla e vedere realizzata la sua ultima volontà. Non potevo mancare alla promessa fattale l’ultima volta che ci siamo incontrate, prima della sua partenza per l’Africa. Quando scrivevo sentivo che Marion mi era vicina, sentivo la sua presenza.
– “Quando manca l’amore” manca tutto e manca innanzitutto l’autostima, il volersi bene. Marion ha faticato tantissimo prima di arrivarci. Che esempio può essere questo di Marion? Cosa può insegnare una storia così?
L’esperienza di Marion ci rivela che “quando manca l’amore” si vive un percorso che ci impone fatiche e difficoltà non consuete,che richiede notevole sforzo per conquistare fiducia e stima nei propri confronti. Marion da bambina perspicace, ha accettato per amore le conseguenze degli errori dei genitori, ha imparato ad ascoltarsi e non si è lasciata abbattere dalle avversità. Con gli anni è riuscita a cogliere sprazzi di bellezza, di gioia, d’amore, attraverso l’incontro di tre persone diventate cardini della sua esistenza. Le definiva <<le tre A della mia salvezza>>: Adriano, il primo amore, Andrea, il marito, Alda, l’amica. Quell’incontro con Adriano segnò una svolta nella sua vita. Marion è un modello della resilienza che, nonostante non sia stata amata, ha trovato l’autostima. Con consapevolezza è riuscita ad amare se stessa e gli altri, a perdonare, recuperando la capacità di intimità e fiducia per una nuova fase di crescita e di affermazione. Il suo esempio vi sia di guida:l’amore materno è simbolo di dedizione e di affetto incondizionato che assicura un’ottimistica aspettativa riguardo al futuro dei figli.
– Secondo te esistono molti bambini, molti adolescenti che non sono amati, non sono accettati e che vengono distrutti dalla mancanza di amore prima di proiettarsi verso la vita?
Si! Come ho già detto siamo in un momento che presenta notevoli difficoltà ed incertezzee, spesso, i bambini pagano le conseguenze delle frustrazioni degli adulti.
– Mi piace dire che “Quando manca l’amore” è un libro di grande insegnamento perché è una testimonianza di sofferenza vera. Come deve avvicinarsi il lettore, con quali presupposti il lettore deve avvicinarsi alla lettura di questo libro?
Ho ritenuto importante scrivere questa biografia perché potesse essere d’aiuto ad altri. Il lettore che si identifica con la protagonista può dare senso e dignità alle umiliazioni e alle sofferenze subìte durante la propria esistenza. Sono in perfetto accordo con la Psicologa Emanuela Dall’Ara, che nella Postfazione, a pagina 225, spiega: «…Sì, perché quando si riesce a dare un senso anche la sofferenza più atroce e ingiusta può essere sopportata con dignità e coraggio. E allora “essere d’aiuto ad altri raccontando la propria storia” può dare senso e dignità alle umiliazioni, alle violenze e persino agli abusi subiti per una intera vita.»
– Sei già immersa in una nuova avventura editoriale immagino. Quale argomento tratterai?
Non ho ancora deciso quale dei dodici manoscritti sarà il prossimo che pubblicherò, con molta probabilità sarà un romanzo biografico, intitolato: “IL MIO AMORE IM-POSSIBILE”.
Il libro è in vendita online su Amazon o direttamente sul Sito della CURTI Editore: www.curtieditore.it (senza spese di spedizione).
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